INPS ATTACCO HACKER AL SITO DELL’iNPS

Nel mio articolo del 24 Marzo  affermavo che ” il portale dell’INPS, a mio modesto avviso non è fonte normativa, ma solo fonte di gravi disservizi”. Oggi 1.4.2020 devo ricredermi. Questo sito è la dimostrazione dell’incapacità oltre ogni limite. Dicono ed il Premier conferma, che ci sia stato un attacco hacker al sito dell’INPS.

Vi racconto cos’è successo oggi! Il sito sembra aperto dalla ore 1.00 di questa notte. Sul presto, ore 6 qualcuno è riuscito ad inserire i dati per il rimborso dei 600 euro (notizia trasmessa dal Sole24ore di stamattina.

Verso le 8.30 pochi potevano accedere al sito perché troppo carico di utenti. Molti nostri clienti non sapevano dove entrare e pochi avevano indovinato che ad esempio artigiani e commercianti dovevano cliccare su Gestione speciale dell’AGO. Quasi tutti erano finiti sulla gestione separata.

Ad un certo punto comparivano magicamente i dati di un certo Luciano Vangone che diventerà milionario se pagheranno a lui tutti i bonus. Sicuramente, in ogni caso, ha avuto il suo momento di popolarità. Verso le 12,00 il sito è stato bloccato! Dopo è uscita la notizie che gli hacker avevano attaccato il sito dell’INPS. Se fosse vera magari hanno rubato un sacco di dati, IBAN, dati personali. Se fosse non vera ancora una volta il sito dell’INPS è gestito da incompetenti come spesso funziona in Italia.

Sicuramente il sito dell’INPS ha avuto stamattina un sacco di accessi però altri siti gestiscono milioni di accessi in contemporanea e non vanno in tilt: Facebook, Ebay, Amazon, Alibaba e così via! Possibile che siti istituzionali che costano a noi milioni di euro per l’impianto e successivamente per la gestione siano così mal gestiti?

E’ probabile che ci sia ancora una class action contro l’INPS da parte di tutti quegli utenti che hanno visto condivisi i propri dati con altri utenti che costare addirittura più del bonus che dovevano pagare.

L’INPS non riesce nemmeno a pagare le casse integrazione ed allora fa anticipare i denari alle banche, Altre pratiche burocratiche pazzesche per quattro soldi siamo alla follia completa.