Emirati Arabi Uniti Economia

Emirati Arabi Uniti Economia: un’analisi condotta dall’ufficio studi della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti di cui Savia Enrico è rappresentante in Italia con lo studio nella provincia di Torino.

Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) sono uno Stato Federale composto da sette Emirati (Dubai, Abu Dhabi, Sharjah, Ajman, Fujairah, Ras Al-Khaimah e Umm Al-Qaywayn)

Grazie alla loro posizione geografica centrali per i flussi commerciali tra Asia, Europa ed Africa e grazie alle abbondanti riserve di combustibili fossili, che da sole rappresentano il 35% del Prodotto Interno Lordo (PIL), gli EAU possono vantare uno dei PIL pro-capite più alti al mondo. L’economia e’
aperta e dinamica, soprattutto per merito di politiche di diversificazione che hanno ridotto l’incidenza delle rendite petrolifere sulla quota del PIL dal 60% del 1980 all’attuale 30%. Tale incidenza e’ destinata ad assottigliarsi ulteriormente nei prossimi anni. Nel 2009/10 la crisi finanziaria globale, che ha colpito in modo particolare l’Emirato di Dubai, ha rallentato le prospettive di crescita e ha spinto il Governo, da un lato, ad esercitare un controllo piu’ ferrato sui progetti a capitale pubblico e dall’altro ad aumentare la liquidità nel settore bancario ed a  sostenere la spesa pubblica per favorire la ripresa, effettivamente verificatasi a partire dal 2011 e fino alla meta’ del 2015, anno in cui, a causa dei bassi prezzi degli idrocarburi, l ’economia ha
subito un rallentamento, assestandosi attorno al 2.6% del 2016. La diversificazione economica attuata nel Paese in settori non-oil (specificatamente turismo, edilizia ed infrastrutture), che compensa i mancati introiti del petrolio, fa sperare in una maggior corposa crescita del PIL. Nonostante
questo, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica degli EAU: ad aprile, il tasso di crescita reale per il 2017 era stato ribassato all ’1.6% come conseguenza del taglio della produzione petrolifera prevista dagli accordi OPEC. Più marcata ancora risulta la correzione per il 2018, giacche’ la previsione e’ passata dal 4.4%, stimato ad aprile, ad un 3.4%.

Il FMI, comunque, profetizza una ripresa dell’economia del Paese, in particolare per il settore non-oil, che dovrebbe far registrare tassi di crescita nel medio termine superiori al 3%, beneficiando soprattutto degli investimenti in vista dell’Esposizione Universale 2020 e del piano governativo di sviluppo, UAE Vision 2021, ideato con l’obiettivo di rendere quello emiratino un Paese ben sviluppato e pronto ad ospitare un evento di portata mondiale come Expo2020. UAE Vision 2021 ricomprende, infatti, consistenti piani di investimento che insistono sui settori chiave quali Trasporti ed Infrastrutture, Turismo e Hospitality, Real Estate, Energia e Green Energy.

Si segnala che il settore Macchinari, Apparecchiature e Strumentazioni, in particolare, ha registrato un calo del – 3,79% nel 2017 (passando da 1.589.994.063 mln di Euro nel 2016 a 1.529.687.573 mln di Euro nel 2017) , ma risulta essere la prima voce di interscambio tra l ’ Italia e gli Emirati Arabi Uniti.
Il settore delle costruzioni rappresenta la terza industria più importante degli EAU, dopo quella petrolifera ed il commercio con un totale di circa 6000 aziende coinvolte, la maggior parte delle quali situate ad Abu Dhabi e Dubai. Il settore dovrebbe registrare una crescita media del 6.5% fino al 2019, in ripresa rispetto al 3.5% annuo registrato nel periodo compreso tra il 2010 ed il 2014. A livello regionale, Dubai rappresenta il principale mercato per le costruzioni, considerando la contrazione registrata dal settore negli altri Paesi del GCC in seguito alla riduzione dei prezzi petroliferi ed i consistenti progetti avviati dall’Emirato in vista di Expo2020. Nel 2016, dopo l’aggiudicazione dell’evento, Dubai annuncio’ di aver bisogno di piu’ di 40 mld di dollari per realizzare le infrastrutture di Expo2020, di cui circa 10 per migliorare e sviluppare i trasporti.

Molti sono i progetti in corso, fra i quali spiccano il potenziamento del nuovo aeroporto internazionale “Al Maktoum International Airport”, all’interno del nuovo quartiere residenziale, commerciale ed industriale “Dubai South” che si estendera’ su un’area di oltre 145 Km quadrati.
A testimonianza dell’importanza del settore e’ la continua presenza di aziende italiane alla principale fiera di settore, BIG5, dove l’Italia continua negli anni a posizionarsi come primo Paese partner in termine di metri quadri occupati ed aziende partecipanti. Di fatto, la posizione strategica del porto di Dubai, la presenza delle zone franche, gli interessi asiatici, africani ed europei che si polarizzano sul territorio degli EAU sono alla base della selezione di questo mercato come meta primaria di promozione dei prodotti di tutto il mondo. (fonte IICUAE)

In un mercato così ampio vi sono possibilità per tutte le aziende di sviluppare un grande business e le imprese italiane sono particolarmente apprezzate dagli operatori locali.

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