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Export manager

Export Manager

Le aziende che vogliono intraprendere la strada dell’internazionalizzazione devono compiere delle scelte ben ponderate ed hanno varie possibilità di scelta per lo sviluppo delle loro esportazioni di prodotti o servizi. Export diretto o scegliere  un export manager od un export consultant?

Le scelte vanno operate non solo in base alle dimensioni dell’azienda, ma anche in funzione degli obiettivi della stessa. L’internazionalizzazione richiede conoscenze approfondite dei mercati, delle legislazioni e delle abitudini dei clienti.

Scelte possibili

A nostro avviso le possibilità per ogni azienda sono:

  1. curare direttamente le esportazioni con l’impegno dell’imprenditore stesso;
  2. assumere un export manager dipendente e quindi un ufficio interno;
  3. assumere un temporary export manager;
  4. affidarsi ad un’ azienda esterna che si occupa di internazionalizzazione;
  5. appoggiarsi ad esperti locali, con scelte preordinate al mercato di sviluppo, assistiti da professionisti riconosciuti da albi professionali;

Le scelte per l’imprenditore sono molte ed ora analizziamo, secondo le nostre esperienze di consulenza aziendale o di revisione (peggio di curatele fallimentari) esperite sul campo sin dal 1978, le varie possibilità.

Analisi degli aspetti positivi e quelli negativi

  1. curare direttamente le esportazioni
    Aspetti positivi:  bassi costi; impegno diretto dell’imprenditore e quindi massima conoscenza di tutti gli aspetti ed implicazioni delle operazioni di export.
    Aspetti negativi: assorbimento di energie essenziali per l’impresa; peggioramento degli aspetti organizzativi, produttivi ed amministrativi in quanto il tempo disponibile è pur sempre al massimo di 24 ore/giorno; i risultati sono sperati e la capacità ed attenzione dell’imprenditore deve essere elevatissima su tutti i fronti; attenzione agli aspetti normativi fiscali e commerciali italiani e del mercato di destinazione non certificata;
  2. assumere un export manager dipendente e quindi un ufficio interno
    Aspetti positivi: delega quasi completa del progetto, risparmi di energie da parte dell’imprenditore che si può curare meglio delle altre attività aziendali, aspettativa di un impegno full time da parte dell’export manager.
    Aspetti negativi: costi elevati,  investimento senza garanzie di ritorno economico, conoscenza limitata dei mercati in funzione delle esperienze dell’export manager, ulteriori costi per consulenze esterne od inserimento di ulteriore personale dipendente. attenzione agli aspetti normativi fiscali e commerciali italiani e del mercato di destinazione non certificata;
  3. assumere un temporary export manager
    Aspetti positivi: delega quasi completa del progetto, previa attenta selezione della persona; i risultati possono essere concordati preventivamente  ed il compenso commisurato agli stessi;
    Aspetti negativi: conoscenza limitata dei mercati in funzione delle esperienze dell’export manager; ulteriori costi non preventivabili per consulenze esterne, se ritenute necessarie dal temporary export manager; impegno del temporary export manager basato sul caso (sovente ci è capitato che queste figure appena concludono un contratto si facciano assorbire totalmente da nuove assunzioni e si facciano assorbire quasi totalmente da nuovi impegni esterni, magari per loro meglio retribuiti; precarietà dell’incarico; mancanza di albo certificante le competenze del temporary export manager; attenzione agli aspetti normativi fiscali e commerciali italiani e del mercato di destinazione non certificata;
  4. affidarsi ad un’azienda esterna che si occupa di internazionalizzazione
    Aspetti positivi: delega quasi completa del progetto, possibilità di reperimento di esperti nei vari mercati se l’azienda è ben strutturata, appoggio totale del progetto, costi commisurati ai risultati, investimento prevedibile ed in funzione dei risultati
    Aspetti negativi: risultati in funzione della scelta del partner, mancanza di albo professionale che attesta le capacità dell’azienda (salvo rivolgersi ad aziende certificate UNI/ANSI/TIA con costi maggiori); Rischi di finire in mano a figure non certificate di temporary export manager, che si spacciano per aziende strutturate ma sono dei semplici “free lance”; attenzione agli aspetti normativi fiscali e commerciali italiani e del mercato di destinazione non certificata;
  5. appoggiarsi ad esperti locali, con scelte preordinate al mercato di sviluppo, assistiti da professionisti riconosciuti da albi professionali
    Aspetti positivi: Costi certi di analisi in base a preventivi specifici; Contratto garantito con  professionista iscritto ad Albo Professionale riconosciuto, con garanzia assicurativa richiesta dall’Ordine di appartenenza; Contratto finalizzato a mercati in cui esistono accordi o riconoscimenti, con enti istituzionali riconosciuti dallo Stato Italiano o comunque con aziende ivi certificate; Costi fissi predeterminati e costi variabili in funzione dei risultati ottenuti; Assistenza da parte di professionista certificato per la legislazione italiana e collegamento con studi professionali locali; Contatti con Ambasciata Italiana locale, tramite figura professionale di interfaccia, secondo le varie esigenze (avvocato, commercialista); utilizzo di risorse locali che conoscono bene e nel dettaglio il mercato; attenzione agli aspetti normativi fiscali e commerciali italiani e del mercato di destinazione certificata;
    Aspetti negativi: difficoltà di scelta dello studio ottimale sufficientemente organizzato; Sostenimento di minimi costi fissi per progetti non esportabili;

Soluzioni

Il nostro studio può assistere la vostra azienda in una scelta conforme agli standard della scelta n. 5, nei confronti dei mercati degli Emirati Arabi Uniti e del Giappone, Nei primi siamo Rappresentanti ufficiali della Camera di Commercio Italiana a Dubai e nel secondo paese referenti di un’importante  azienda di consulenza ed importazione locale. Sarà per voi sufficiente compilare il form che segue per avere maggiori informazioni ed un contatto diretto con i nostri professionisti per l’analisi del vostro progetto.