Le dichiarazioni di successione: eredità e imposte.
Generalmente, con le dichiarazioni di successione per causa di morte, un terzo soggetto subentra nelle azioni personali e giuridiche, intraprese in vita dal defunto, che non si estinguono con la morte. Oltre a queste situazioni, un argomento importante riguarda i beni posseduti dalla persona che è venuta a mancare.
La successione può essere regolamentata attraverso due sistemi:
- successione testamentaria, quando è regolata da un testamento appunto
- successione legittima, dove, in mancanza di un testamento, si procede secondo norme legislative
E’ possibile che, pur in presenza di un testamento, debba subentrare la parte legittima poiché il testamento non sempre regola l’intera successione.
A seguito di questa preliminare distinzione cerchiamo di capire cos’è l’IMPOSTA di successione una volta dichiarata la successione stessa.
L’imposta di successione è calcolata dall’Agenzia delle Entrate e l’imposta che gli eredi devono pagare all’Erario e viene calcolata in base al valore del patrimonio del defunto caduto in successione. La dichiarazione di successione, da presentare entro un anno dalla sua apertura all’Agenzia delle Entrate, è funzionale al pagamento dell’imposta sulle successioni ed alla trascrizione del trasferimento di proprietà in particolare riguardo gli immobili. La dichiarazione di successione contiene informazioni sui successori e sui beni oggetto della successione stessa. Questi beni verranno tassati in base al loro valore e al grado di parentela tra il defunto e i suoi eredi.
L’imposta di successione viene quindi proporzionata tra gli eredi e i legatari. Andiamo ad analizzare di seguito le seguenti aliquote:
- 4%, per il coniuge e i parenti in linea retta (genitori e figli), da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 1.000.000 di euro
- 6%, per fratelli e sorelle, da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 100.000 euro
- 6%, da calcolare sul valore totale (cioè senza alcuna franchigia), per gli altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, nonché affini in linea collaterale fino al terzo grado
- 8%, da calcolare sul valore totale (cioè senza alcuna franchigia), per le altre persone
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