Regime Forfettario e Regime Semplificato Differenze – “Sono un professionista e ho cercato su Internet qualcuno che mi spiegasse le differenze fondamentali tra questi due regimi. Devo aprire una Partita IVA e non so quale sia la soluzione più adatta a me”. Questa è una delle tante richieste che in molti ci fanno.

Cerchiamo di analizzare in maniera semplice le principali differenze con alcuni esempi.

Regime Forfettario:

FATTURATO MASSIMO ANNUO 65.000€

NON APPLICA IVA. Il Regime Forfettario non è soggetto ad IVA. Significa che, nelle tue fatture non dovrai aggiungere il 22% di IVA in più.

TASSAZIONE. Il Regime Forfettario è il regime con tasse più basse. Ha una tassazione IRPEF (detta Imposta Sostitutiva) pari al 15%. Non paghi l’IRAP (un altro 3,9% risparmiato).

NON VIENE OPERATA LA  RITENUTA D’ACCONTO – Nel Regime Forfettario, oltre a non essere soggetto ad IVA, non viene applicata la Ritenuta d’ Acconto.

CONTABILITA’ SENZA ALCUN OBBLIGO Oltre ai grandi vantaggi economici, il Regime Forfettario ha tante semplificazioni contabili. Non sarà necessario inviare la dichiarazione IVA trimestrale e annuale. Stessa cosa per gli Studi di Settore. Inoltre non c’è obbligo di registrazione di fatture e corrispettivi, ma rimane obbligatoria solo la loro conservazione e numerazione. Niente più elenchi Clienti/Fornitori. Nessuna fattura elettronica da emettere.

Il primo passo per comprendere la convenienza sarà calcolare il Reddito Netto. Per calcolare ciò bisognerà sottrarre dal Fatturato Lordo i Costi (Reddito Netto = Fatturato – Costi)
Nel Regime Forfettario i costi sono decisi in modo forfettario. Significa che lo Stato attribuisce forfettariamente una percentuale al fatturato per calcolare i costi (il 22% come costo sul fatturato).
In parole povere, non dovremmo applicare la tassazione sull’ intero fatturato, ma solo su una parte di esso, perché lo Stato ci attribuisce una parte di costi che non verranno tassati.

Se fatturassi 25.000 Euro pagheresti 2.925 Euro di tasse (IRPEF) e gli eventuali Contributi Previdenziali per la tua futura pensione (INARCASSA per gli architetti ad esempio)

Per un totale 2.925 Euro su un Fatturato di 25.000 Euro

Regime Semplificato

REQUISITI Rientrano in questa categoria tutti coloro che superano i 65.000 Euro oppure hanno situazioni che precludono l’accesso al regime forfettario (Soci in società di persone, soci o comunque con titolo controllo di Società di capitali, etc.)

TASSAZIONE Aliquota Irpef al 23% minimo che aumenta al conseguimento di redditi già solo superiori a 15.000 euro
aliquote delle addizionali regionali e comunali (pari a circa il 2,06%) meno una piccola detrazione da calcolarsi caso per caso che cala in proporzione all’aumentare del reddito per azzerarsi al raggiungimento dei 55.000 Euro.
l’aliquota Irap (Solo in presenza di eventuali dipendenti) pari a circa il 3,90%

RITENUTA D’ACCONTO Pari al 20%. Il versamento all’erario della ritenuta è effettuato dal tuo cliente e deve essere eseguito tramite il modello F24 con i termini previsti per la liquidazione delle altre imposte, ovvero generalmente entro il giorno 16 del mese successivo al pagamento (se il 16 cade di sabato o domenica, la scadenza è prorogata al primo giorno lavorativo successivo), compilando la “sezione erario”, e indicando normalmente il codice tributo 1040.

CONTABILITA  Predisposizione ed invio Dichiarazione IVA trimestrale e annuale.

METODO DI CALCOLO le tasse si calcolano in base al fatturato da cui vengono detratte tutte le spese e i contributi previdenziali

Esempio di un professionista, in questo caso un architetto che guadagna 50.000 euro al netto della Ritenuta d’acconto, avrà le seguenti tasse da pagare:
Irpef: 11.500 euro;
INARCASSA: 7,95%
Addizionali regionali e comunali: circa 1.030 euro;
Irap (Se ha dipendenti) circa 2.095 Euro;
Per un totale di 12.530 Euro su un fatturato di 50.000 € ed in presenza di dipendenti si arriverebbe a 14.625 Euro.

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